venerdì 23 marzo 2007

un "pochito" di storia: del perchè del per come la fotografia è importante

Sono incisioni che ci mostrano che cosa erano le proiezioni di immagini dette "Fantasmagorie" dei lanternisti prima dell'avvento della macchina fotografica.



La fotografia si è resa indispensabile: una volta l’artista aveva solo la sua mano e il suo occhio capaci di registrare ciò che vedeva. Questo mezzo ha rivoluzionato tutta l’arte. Potrà sembrare retorica questa affermazione, ma non è stata ancora indagata a sufficienza. Cambia con la sua venuta, il corso della sperimentazione pittorica: se prima il pittore era colui che praticava la mimesi illusiva, aborrito da Platone, e amato dall’uomo rinascimentale, quando subentra la fotografia, presentata prima in qualità di scoperta scientifica, poi indagata come mezzo d’espressione, la pittura sta maturando non più la registrazione verace della realtà ma vuole cogliere l’attimo proprio come fa la fotografia; registrare la realtà che va veloce, l’attimo, intenso: l’impressionismo. Se nel Rinascimento, quando si faceva un ritratto lo si nascondeva dietro una tendina, e la si tirava proprio in mezzo ad una discussione, che magari si era fatta calda, e si restava colpiti dalla somiglianza con il reale del soggetto rappresentato, la fotografia degli inizi porta con se il medesimo stupore. Grazie alla fotografia nasce a sua volta il cinema: fotografia in movimento: fratelli Lumiere uguale cinematografo…da dove i primi spettatori scappavano a gambe levate per paura che il treno che avevano filmato uscisse dallo schermo. Venivano visti questi pionieri come dei maghi, degli illusionisti, capaci di richiamare le immagini a loro piacimento: spettri, morti, scheletri: stregoneria.

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